venerdì 28 aprile 2017

Socrate: la forza del dialogo

Socrate dedica la sua vita alla filosofia: trasmette un insegnamento morale. 
Egli insegna ai suoi interlocutori che molte loro convinzioni sono solo opinioni infondate e li conduce alla continua ricerca della verità.


Attraverso il dialogo, sottopone gli interlocutori a un complesso gioco di domande e risposte, mettendo alla prova le loro convinzioni.
Sotto i colpi delle obiezioni di Socrate, le tesi degli avversari crollano, perché si rivelano contraddittorie. Questa confutazione apre la strada a un'autentica ricerca della verità.


Questo aspetto del metodo socratico è chiamato maieutica, un termine che in greco indica l'arte della levatrice. Socrate infatti paragona la propria attività a quella di sua madre, che era una levatrice: come la madre aiuta le donne a partorire corpi, così Socrate aiuta le menti a partorire idee. 


Ma il pensatore non possiede quella verità che induce a cercare. Egli si proclama ignorante con un atteggiamento che viene definito ironia socratica→ l'ironia sta proprio nel proclamarsi "ignorante" da parte di Socrate e nel considerare l'interlocutore "sapiente" per poi "smascherarlo"






Socrate è considerato lo scopritore dell'anima come coscienza

I veri valori, per Socrate, non sono i beni esteriori; i valori da coltivare sono quelli dell'anima, e in primo luogo la conoscenza: è in questo modo che l'essere umano ottiene la libertà e la felicità.
La posizione di Socrate prende il nome di ottimismo etico, ed è stata ritenuta intellettualistica, perché, appunto, si affida alla ragione e alla conoscenza, e sui presunti benefici immediati che ne dovrebbero conseguire.

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