venerdì 28 aprile 2017

L'educazione nel mondo greco

La Grecia arcaica e i poemi di Omero


Le testimonianze più antiche di una forma di educazione provenienti da quest'area sono i miti. 
In particolare due poemi: l'Iliade e l'Odissea.
I poemi sono grandi narrazioni di personaggi eroici. L'Iliade e l'Odissea sono attribuite a un cantore cieco: Omero. Esso non ha fatto altro che raccogliere e unificare leggende precedenti diffuse nell'area greca.

Nei pomeri omerici compare il concetti di aretè.
Questo termine significa la virtù, nel senso di capacità o abilità. Esistono quindi varie aretè.

L'Iliade racconta l'assedio della città di Troia a opera degli Achei, quindi gli eroi sono esempi, modelli educativi di virtù belliche aretè guerriera

L'Odissea narra invece delle peregrinazioni attraverso il Mediterraneo di Ulisse. Ulisse si trova in situazioni difficili che richiedono, oltre al coraggio e alla forza, una buona dose di astuzia e intelligenza aretè intellettuale.

Esiodo e l'areté del mondo contadino

Accanto a Omero va ricordato Esiodo,il poeta più antico della Grecia continentale. 
Per un periodo è stata negata una vera unità alle sue opere più famose, la Teogonia e le Opere e i giorni,considerate solo un assemblaggio di poesie.
Nella Teogonia,un poema in 1022 versi, Esiodo racconta dell'origine del mondo ed elenca le generazioni degli dei corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo: Urano,Crono e Zeus.
Le Opere e i giorni sono un poema di 828 versi,più unitario della Teogonia.


Nelle Opere vengono affrontati due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, esposti ricorrendo al mito di Prometeo e a quello delle cinque età degli uomini. 

Inoltre sono presenti consigli di morale e di economia, i precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e infine i consigli per il matrimonio e i rapporti con gli amici

L'aretè descritta da Esiodo è dunque quella del mondo contadino greco delle origini.

I sofisti e la nascita della paidèia

Il termine sofista (=colui che sa usare il sapere) indica i primi insegnamenti a pagamento degli ispiranti politici.
Possiamo paragonare i sofisti agli attuali esperti di comunicazione, che aiutano i politici durante la campagna elettorale. 

Essi intendono insegnare l'areté politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie tesi e sconfiggere degli avversari.

Secondo i sofisti questa areté si può imparare e non è una dote ereditaria.
La nuova virtù consiste nell'abilità dialettica e retorica (arte del linguaggio), che vengono insegnate da loro.
  • la dialettica consiste in un serrato dialogo tra due o più interlocutori, nel quale essi cercheranno di provare razionalmente la validità delle proprie posizioni confutando quelle dell'avversario.
  • la retorica consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio facendo appello a desideri, paure, speranze piuttosto che ad argomenti razionali.
Il vantaggio di queste tecniche era che i sofisti riuscivano ad avere un confronto tra diverse parti (= areté agonale/competitiva di Omero messa dal campo della guerra a quello della politica).

Però per poter battere l'avversario non erano necessarie tecniche del confronto verbale ma una cultura generale
In questo modo vengono gettate le basi della paidèia greca formazione e cura dei fanciulli.  La paidèia diventava sinonimo di cultura e di educazione mediante l'istruzione.

Essi dunque hanno posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica, e nella polis sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell'uomo politico.

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