domenica 21 maggio 2017

Stile cognitivo e carattere dello studente

STILE COGNITIVO                   CARATTERISTICHE DELLO STUDENTE

  • ANALITICO   Dettagliquadro generale
  • GLOBALE     Visione di insieme particolare

  • INDIPENDENTE Isola i singoli argomenti dal resto
  • DIPENDENTE  Evidenzia i collegamenti tra il contesto in cui                                                 l'argomento è inserito e l'argomento stesso                         
  • VISUALE     Predilige l'uso di immagini, schemi riassuntivi,                                       diagrammi, tabelle                      
  • VERBALE    Predilige l'uso del codice linguistico, ossia testi,                                                         registrazioni sonore ed impara per letteratura e 3e                                     ripetizione       
  • CINESTETICO Predilige l'esercizio

  • CONVERGENTEInformazioni disponibili > soluzione unica al problema                                                                            problema
  • DIVERGENTEInformazione a disposizione creativosoluzioni modo                              generando una varietà di risposte o           originali                                                                                                           flessibili
                                            
                                    

Imparare a imparare

Molti pedagogisti dicono che alle teste piene (piene di nozioni) sono da preferire le teste ben fatte, cioè teste che hanno imparato ad imparare e che possiedono un metodo di studio utile scuola e anche nella vita.

La capacità di imparare a imparare viene definita come l'abilità di perseverare nell'apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. 


Imparare ad imparare, è una competenza articolata in 3 aspetti:
  1. il SAPERE, ovvero le conoscenze;
  2. il SAPER FARE, ovvero l'applicazione delle conoscenze;
  3. il SAPER ESSERE, ovvero le convinzioni, gli atteggiamenti e le motivazioni.




La capacità di imparare a imparare richiede quindi abilità cognitive, che riguardano il modo di apprendere e di gestire le conoscenze e abilità metacognitive, che hanno invece per oggetto la valutazione dei propri risultati.


Per questo motivo, cambia la figura dell'insegnante, che deve insegnare a imparare, il cui scopo non è trasmette informazioni, ma condurre l'allievo a una sempre maggiore autonomia.

A questo scopo, è necessario che l'approccio dell'insegnante sia:


  • INTEGRATO collega contenuti, metodi e argomenti in modo interdisciplinare, stimolando l'allievo a passare autonomamente da un campo del sapere all'altro;
  • ESPERIENZIALE, procede per "problemi e per oggetti", favorendo la riflessione sulle esperienze e lo sviluppo del pensiero critico; detto in altri termini, stimola lo studente a astrarre dalle singole esperienze ed elaborare regole di carattere generale, riflettere su ciò che apprende, scoprire le cause ecc.;
  • ESPLICITO, stimola gli studenti a raggiungere la consapevolezza di sè e di quanto stanno facendo e a maturare la capacità di condivisione e socializzazione.

Gli stili di apprendimento

1. In base alle funzioni

  • stile legislativo: caratterizzato da decisioni, regole autonome e rifiuto di problemi prestrutturati, favorisce la creatività e può essere penalizzato in ambienti scolastici o di lavoro molto conformisti.
  • stile esecutivo: proprio di chi applica volentieri regole esistenti e preferisce ricevere istruzioni, ed è per questa ragione considerato affidabile.
  • stile giudiziario: tipico di chi ama valutare regole, procedure e idee esistenti, formulando critiche, esprimendo opinioni, valutando le persone ed il loro lavoro.

2. In base alle forme

  • stile monarchico: proprio di persone risolute che si dedicano completamente ad un'impresa, non amano aiuti o intromissioni nella risoluzione del problema.
  • stile gerarchico: definito da una gerarchia di obbiettivi e delle loro priorità nonché da organizzazione e sistematicità nella risoluzione dei singoli problemi, al punto di rendere talvolta difficile una decisione complessiva.
  • stile oligarchico: caratterizzato dalla compresenza di più obbiettivi, anche in competizione fra loro, spesso deve essere controbilanciato dalla presenza di indicazioni nette.
  • stile anarchico: proprie delle persone motivate da più bisogni e obbiettivi, l'approccio ai problemi è causale, creativo e innovativo.

3. In base ai livelli

  • stile globale: è tipico di chi preferisce questioni vaste ed astratte, non ama i dettagli e tende a trascurare i particolari.
  • stile locale o analitico: comporta attenzione verso i dettagli, gli aspetti pratici delle situazioni, con il rischio di perdere di vista l'insieme.

4. In base agli scopi

  • stile interno: proprio di persone introverse, distaccate nei confronti del mondo esterno, poco socievoli, che preferiscono l'isolamento e lavorare da sole.
  • stile esterno: proprio di persone estroverse, collaborative, espansive, aperte al dialogo, sensibili alle questioni sociali.

5. In base alle inclinazioni

  • stile liberale: tipico di chi tende a favorire il cambiamento, cerca situazioni nuove e agisce al di là delle regole.
  • stile conservatore: proprio di chi si conforma alle procedure esistenti, minimizza i cambiamenti.