domenica 5 febbraio 2017

La relazione educativa

La relazione educativa è un rapporto educativo che si instaura tra gli studenti e gli insegnanti e che influenza gli studenti all'interno del gruppo classe

Essa nasce da un'interazione sociale stabile che poi diventa una relazione sociale basata su comunicazione verbale e non verbale.

La relazione educativa prepara i giovani ad essere cittadini adatti a vivere nella società.

Le principali teorie educative basate sulla relazione educativa sono 3:

La teoria sistemica

La teoria sistemica è stata trattata dalla Scuola di Palo Alto (California), ed il suo maggior esponente è Paul Watzlawick.

Paul Watzlawick (1921-2007)

Secondo la teoria sistemica tutto è comunicazione ed il mondo psichico è un sistema, ossia una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
 
L' approccio sistemico punta l'attenzione sul contesto. Quindi l'educatore deve :
  • essere capace di saper riorganizzare la classe;
  • individuare le persone-chiave o leader (sia negativi che peggiorano il clima, che positivi che invece migliorano il clima), il cui mutamento di atteggiamento rende possibile il mutamento collettivo;
  • essere capace di tenere sotto controllo l'ansia, stimolando l'attenzione.
Le abilità relazionali dell'educatore sono strutture interazionali, perchè l'educatore deve essere capace di interagire nel modo opportuno sia con il singolo che con il gruppo.  

Inoltre deve accertarsi che il circolo comunicativo che si stabilisce sia orientato in una direzione comune, cioè chi ascolta reagisce, comunicando a sua volta.

La teoria psicoanalitica

La teoria psicoanalitica  è stata studiata da Sigmund Freud, il quale ha fondato la corrente scientifica chiamata psicoanalisi.

Sigmund Freud (1856-1939)
 Secondo questa teoria il gruppo classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce (ovvero involontarie), che emergono attraverso vari tipi di sintomi, per es. esplosioni di collera, forme di mutismo o insuccessi scolastici.

Questa teoria aiuta anche a chiarire la ricchezza della relazione educativa, per esempio, mette in luce i fenomeni di :

  • transfert cioè il processo di trasferimento inconsapevole di sentimenti e di emozioni che il soggetto ha avvertito in passato nei riguardi di persone importanti della sua infanzia, questo può essere sia negativo che positivo;
  • proiezione, secondo il quale trasferiamo involontariamente il nostro comportamento inconscio sugli altri, in modo da farci credere che queste qualità in realtà appartengano ad altre persone.
Inoltre, nella teoria psicoanalitica è molto importante l'immagine di sè, che si costruisce attraverso un lungo percorso, influenzato dalle figure di riferimento e che in ogni relazione incide profondamente sul modo di comportarsi.
 
Secondo questa teoria un insegnante nel rapporto con gli allievi è spinto a rivivere la propria infanzia, questo fenomeno, se adeguatamente compreso, fornisce al docente una chiave per meglio capire i comportamenti degli allievi.

La teoria umanista

La teoria umanista esamina il comportamento dell' insegnante e i suoi effetti sull' alunno.
 
La teoria umanista è stata inaugurata da Abraham Maslow che riconduce le motivazioni dell'azione a una serie di bisogni, spiegati da lui nella piramide dei bisogni da lui ideata.
Abraham Harold Maslow (1908-1970)

Piramide dei bisogni
La psicologia umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno.

Il rappresentante maggiore di questa psicologia, è Carl Rogers, il quale ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra medico e paziente, chiamando questo' ultimo "cliente"
Carl Ramson Rogers (1902-1987)

Secondo Rogers, l'insegnamento deve essere flessibile ma al tempo stesso significativo e spostare il suo interesse dai contenuti al protagonista della relazione educativa: l'alunno.

L' educatore deve adottare 3 atteggiamenti-chiave, che sono:

  • Comprensione empatica: sintonizzarsi e comprendere gli stati emotivi e cognitivi degli studenti. Quindi mettersi nei loro panni/vedere dal loro punto di vista.
  • Considerazione positiva incondizionata: accettazione dei vissuti e delle esperienze, astenendosi da ogni forma di giudizio, accettare la realtà esistenziale dell’altro e valorizzare l’altro per ciò che è. Accettazione non vuol dire condivisione o approvazione incondizionata di idee, opinioni e sentimenti diversi dai nostri, bensì il riconoscere all’altro la libertà di provarli
  • Autenticità/congruenza: essere spontanei e trasparenti nelle relazioni. Essere autentici vuol dire esprimere solo ciò che realmente corrisponde al proprio sentire, evitando frasi stereotipate e restando in contatto empatico con il nostro interlocutore.
L'educatore deve insegnare ad imparare allo studente, cioè fornire gli strumenti metodologici necessari per usare consapevolmente le conoscenze.

Lo studente dovrà essere in grado di valutare autonomamente l'apprendimento ricevuto e perciò essere soddisfatto per i successi ottenuti (metacognizione*) questo coinvolgimento sarà fondamentale per il successo scolastico.

Questa teoria ha dunque lo scopo di favorire la metacognizione.

Le domande che deve porsi lo studente:
  • A cosa mi serve questa informazione? obiettivo dichiarato
  • Che cosa conosco di questo argomento? conoscenze possedute
  • Quali strategie uso per apprendere? "problem solving" cioè come risolvo un problema
  • Ho compreso quello che ho fatto? controllo prestazione
  • Come posso correggere gli errori? ulteriori risorse da impegnare
In conclusione, si può affermare che la figura dell'educatore ha il ruolo di facilitare l'apprendimento.