domenica 29 gennaio 2017

Kurt Lewin

Kurt Zadek Lewin (1890-1947)

Kurt Zadek Lewin è uno psicologo tedesco.

E' stato tra i primi ricercatori a studiare le dinamiche dei gruppi e lo sviluppo delle organizzazioni, ed e' sostenitore della psicologia della Gestalt.

E' considerato uno dei padri della psicologia sociale.

Lewin è conosciuto per aver formulato la teoria del campo.



La teoria del campo di Lewin spiega il comportamento in relazione alla situazione in cui lo stesso si verifica.

I motivi del comportamento di una persona non si ricercano in ciò che è accaduto nel corso della sua vita passata, ma si prendono in esame le interrelazioni attuali tra la persona e l'ambiente.

Lewin utilizza per descrivere queste interrelazioni delle metafore di tipo spaziale (psicologia topologica), in quanto misurare solo in cifre le situazioni umane risulta estremamente complesso.

Secondo Lewin ogni oggetto (materiale e non), ha una sua valenza, positiva o negativa.
Queste valenze sono forze psicologiche che ci spingono in una direzione piuttosto che in un'altra.
Ci avviciniamo cosi' alle forze positive e tendiamo ad allontanarci da quelle negative.

L'ambiente, avendo anch'esso una valenza, puo' determinare il comportamento della persona che in quell'ambiente (spazio vitale o campo psicologico o ambiente psichico), si relaziona.

L'interazione tra la persona e l'ambiente determina quindi il comportamento ed il comportamento a sua volta agisce nella loro costruzione.
Comportamento =>> e' in funzione della persona e dell'ambiente

Comportamento =>> in funzione quindi del campo psicologico
Esiste un equilibrio tra la persona ed il suo ambiente e quando l'equilibrio e' compromesso si crea una tensione volta a ristabilire l'equilibrio stesso.

Il campo psicologico presenta un insieme di fatti interdipendenti (passati, presenti e futuri), che coesistono, e che possono influire sulla persona, e sono:
  • lo spazio di vita (dato dalla rappresentazione psicologica soggettiva che la persona ha dell'ambiente)
  • i fatti sociali e/o ambientali (cio' che accade oggettivamente senza che ciò influenzi in quel momento lo spazio di vita della persona)
  • la zona di frontiera (dove lo spazio di vita ed il mondo esterno si incontrano, rappresenta quindi il confine tra oggettività e soggettività)
Il campo puo' avere molti gradi di differenziazione, a seconda delle esperienze che la persona ha vissuto e per mostrarle, Lewin rappresenta il campo come diviso in regioni delimitate da frontiere, ma comunicanti e dipendenti tra loro.

Kurt Lewin è conosciuto anche per aver studiato le dinamiche di gruppo.


Abbiamo visto il "campo psicologico" determinato dall'individuo e dal suo ambiente.
Ora vediamo il "campo sociale" formato invece dal gruppo e dal suo ambiente.



Lewin vede il gruppo come un solo fenomeno non come l'insieme di piu' fenomeni, una unità unica quindi, una totalità.

Il gruppo e' una struttura in continuo divenire, complessa in quanto entrano in gioco piu' relazioni, ruoli, canali di comunicazione, esercizi di potere.

 
Non è quindi una realtà statica ma è una realtà dinamica e racchiude in sè conflitti, forze e tensioni che producono mutamenti.
 

Nel gruppo l'azione di ogni persona modifica sia le altre persone che il gruppo stesso, ed anche la sua di azione (del gruppo), viene modificata sia dalle azioni che dalle reazioni degli altri (interdipendenza).

Questo comporta cambiamenti e riequilibri.
Nonostante il gruppo sia dinamico tendera' sempre all'equilibrio attraverso l'assestamento tra forze che tendono all'unione e forze che tendono alla disgregazione.



Un gruppo sociale e' formato da persone che regolarmente interagiscono.
Il fatto che le interazioni siano costanti fa in modo che i partecipanti si sentano uniti ed abbiano un'identita' sociale.


Diversi sono gli aggregati, individui cioe' senza particolari legami tra di loro che si trovano nello stesso momento nello stesso ambiente.


Parla di categoria sociale invece, in riferimento a persone catalogate come facenti parte della stessa categoria sulla base di elementi comuni, ma questi non si conoscono necessariamente, non interagiscono tra loro e non si trovano nello stesso luogo.



Kurt Lewin ha creato anche i T-group.

I T-group nascono nel 1946 quando Lewin osserva che dare informazioni (feed-back) ai partecipanti di un gruppo sul loro modo di interagire e sui loro atteggiamenti, fa in modo che l'apprendimento sia piu' efficace in quanto non solo cognitivo ma anche emotivo.
 

La parola T-group, e' l'abbreviazione di sensitive training group che significa gruppo di addestramento alla sensibilità.

Puo' essere definita una situazione di apprendimento in cui gli individui che vi partecipano acquistano sensibilita' ai fenomeni del gruppo, ed affinano la percezione che hanno di sè e degli altri.
 

Nel momento in cui si vive l'esperienza, si riflette sull'esperienza stessa (concetto di riflessività).
 

Secondo Lewin infatti, ogni persona ha bisogno del gruppo per definire la propria identita', per esprimere se stessa ed i suoi molteplici aspetti.

Nei T-group i partecipanti si immergono nella situazione, e cio' che avviene nel gruppo lo vivono ed analizzano in maniera simultanea, nel qui ed ora.


Il conduttore (spesso formato da non piu' di una decina di persone disposte a cerchio), introduce l'esperienza e dichiara gli obiettivi, i ruoli, i tempi, e la metodologia e lascia che dal nulla nascano le interazioni diventando anch'esso parte del gruppo.


I t-group sono utili a stimolare i processi di cambiamento, sia personali che sociali oppure organizzativi.
 
Dai T-group può trarre beneficio chiunque voglia:

  • migliorare le proprie relazioni interpersonali e le proprie capacità;
  • aver maggiore consapevolezza in merito a se stessi, al proprio comportamento e al proprio modo di apprendere;
  • capire le proprie motivazioni ed i propri bisogni.
Si sono rivelati molto utili anche negli ambienti lavorativi dove l'organizzazione ha un ruolo rilevante.

sabato 28 gennaio 2017

La Gestalt

La psicologia è nata attraverso una sorta di "processo di sintesi" di diversi ambiti, quali la filosofia, la medicina e la fisiologia.
Già da subito si sono sviluppate diverse scuole, tra cui la Gestalt (anche detta psicologia della forma).
  
La Gestalt, il cui nome in tedesco significa letteralmente "totalità" o "forma organizzata", è stata fondata da Max Wertheimer insieme agli assistenti più giovani Wolfgang Köhler e Kurt Koffka.

Max Wertheimer (1880-1943) 
Wolfgang Köhler (1887-1967)
Kurt Koffka (1886-1941)

                 









  


Secondo i rappresentanti di questa scuola, noi non vediamo le cose così come sono, ma come risultano dopo alcune operazioni inconsce compiute dalla nostra mente sui dati sensibili.

Inafatti la Gestalt studia il fenomeno della percezione visiva, e lo spiega come attività psichica intermedia che unifica i dati forniti dai sensi (sensazioni) e schemi preesistenti (detti schemi gestaltici) che organizzano tali dati in modo da avere informazioni sull'ambiente esterno e sui suoi mutamenti.
 
La  Gestalt ha dimostrato che la percezione visiva svolge un ruolo creativo, perché classifica e interpreta le informazioni.

 
Gli schemi gestaltici adottati da questa scuola sono


  • Vicinanza: siamo portati a raggruppare gli oggetti vicini tra loro.
  • Somiglianza: siamo portati a raggruppare oggetti simili tra loro. 
  •  Continuità: tendiamo a raggruppare gli oggetti che possono essere visti come continuazione dell'altro.



  • Chiusura: siamo portati a raggruppare gli elementi in modo che formino una figura chiusa. 


  • Pregnanza: raggruppiamo gli elementi che possono costituire una figura semplice, regolare e simmetrica. 
  • Buona forma: raggruppiamo gli elementi per ottenere la figura semplice.

  • Esperienza passata: raggruppiamo gli elementi associati nella nostra esperienza precedente.